I gesti dello sport


Sandro Garau

La foto si riferisce all’arrivo della 5^ edizione del Trofeo Giacomo Matteotti per Dilettanti. Sandro Garau, fasciato della maglia del Santa Giusta, s’impone sui 5 compagni dopo una fuga durata oltre cento chilometri dei 132 totali, Ad un ritmo di gara elevato con la media record di oltre 41 km orari. Il rettilineo d’arrivo è quello della via Sardegna ad Oristano e il gesto atletico migliore, per l’occasione, è il salto del fratello Roberto, che in questo modo lascia letteralmente esplodere la tensione accumulata lungo tutto il percorso sull’ammiraglia e gioisce per un’altra splendida vittoria da inserire nel carniere.

Sandro Garau

Sandro si avvicina al ciclismo nel 1970, colpito dallo stesso virus che anni prima aveva attaccato suo cugino Giovanni, fortissimo e plurivittorioso ciclista che corona la carriera con il passaggio al professionismo, in compagnia dei più grandi campioni dell’epoca. Il giovane Sandro ha la sfortuna di perdere il papà Francesco, all’età di soli quattro anni, anch’egli appassionato di ciclismo e, con lui, l’imperdibile opportunità di avere una guida per lo sport e per la vita. Ma, ha in suo fratello Roberto, nella famiglia e in alcuni altri amici e parenti, anch’essi appassionati di ciclismo, il sostegno indispensabile per coronare il suo sogno d’atleta. Questo team di Cirenei della Domenica, Roberto in testa, in quegli anni traghettano Sandro e gli altri atleti della società ciclistica, per tutta l’Isola, spendendo tempo e denaro e rinunciando al tempo libero per garantire loro la partecipazione alle gare. Partecipa alla 1^ fase dei Giochi della Gioventù, e chiude con una bella vittoria in volata, mentre, nella prova regionale, pur in fuga con un ristretto gruppetto di corridori, cade e conosce per la prima volta i morsi dell’asfalto. Il successivo anno è tesserato tra gli esordienti nella Società ciclistica Solarussa, ottenendo numerosi piazzamenti tra i primi ma nessuna vittoria nella parte iniziale della stagione. Sarà, in ogni caso un periodo molto utile per affinare le capacità fisiche e tecniche che lo porteranno, negli anni a seguire a diventare uno tra i migliori velocisti e passisti del panorama ciclistico Isolano. I successi cominceranno ad arrivare già dalla seconda metà della stagione agonistica. Negli anni a seguire, sarà un susseguirsi d’esaltanti vittorie, bei piazzamenti e cocenti sconfitte, dovute, queste ultime, in buona sostanza, al carattere eccessivamente docile e remissivo, talvolta finanche fragile, e alla consapevole incapacità di far ricorso alla cattiveria agonistica, che lo ha spesso portato alla rinuncia al risultato personale pur di favorire i compagni. La chiamata al servizio militare, con l’esclusione dalla Compagnia Atleti, dove per il punteggio acquisito durante la stagione agonistica avrebbe dovuto avere la meritata ed immancabile posizione, l’anno di stop, unitamente alla mancata partecipazione, per ragioni mai compiutamente esplicitate, ad un’importante corsa a tappe della penisola e la malaugurata decisone dello staff tecnico della pista di non inserirlo tra i convocati per i vari Campionati della pista nonostante i risultati di rispetto ottenuti, minano la sua determinazione a proseguire con il grado d’impegno necessario per mantenersi ad alto livello. Sono questi i più importanti motivi che gli hanno impedito di poter vantare un palmares che, seppure di gran rispetto, avrebbe potuto essere senza dubbio alcuno notevolmente più ricco. Tra le vittorie più importanti ricordiamo:
Campionato Regionale Cronosquadre Allievi
Campionato Regionale Velocità su Pista Allievi
Campionato Regionale su Pista Inseguimento Allievi 1° Anno
Campionato Regionale su Pista Inseguimento Allievi 2° Anno
Campionato Regionale su Pista Corsa a Punti Individuale Dilettanti
Campionato Regionale su Pista Kilometro da Fermo Dilettanti
Campionato Regionale su Pista Inseguimento a Coppie
Campionato Regionale su Strada Dilettanti
Campionato Regionale Cronometro Amatori
Campionato Regionale Strada Amatori CSEN
Svanite le aspettative di entrare a far parte del gran ciclismo, coltiva in ogni modo la passione per la bici e partecipa alle corse riservate agli Amatori. Con il Gruppo di Bici & Fantasy e la Pachea, organizza le prime manifestazioni di Mountain Bike. A Palmas Arborea, ricavando il circuito in una vecchia cava e a Seneghe, mentre i Pachea trovano la collocazione della loro gara ad Iglesias. Sarà lo spunto d’avvio per una specialità che avrà, negli anni a venire un seguito di praticanti e partecipanti, allora assolutamente inimmaginabile. Partecipa, oltre che organizzare, anche alle gare di questa nuova disciplina e s’impone in numerose gare di Cross Country e Down Hill nella sua categoria, aggiudicandosi 2 edizioni della Top Race Regionale XC. Intanto è nominato Tecnico Regionale della Federazione Ciclistica Italiana per il Settore Strada e ricoprirà l’incarico per molti anni. È stato meccanico ufficiale del Velodromo di Quartu S.Elena e questi impegni, oltre al lavoro da svolgere nel suo laboratorio di Ciclismo, lo porteranno ad abbandonare l’attività agonistica, seppure, ancora non disdegni, quando libero da vincoli, cavalcare la bici da strada o salire tra i sentieri del Monte Arci con la sua fedele Black Icon da mountain bike.

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Un allora piccolo supertifoso, soprannominato Spiridione, in braccio di Sandro Garau, ci racconta…

1976. Al termine di una estenuante ma vittoriosa prova, un giovanissimo Sandro Garau è attorniato da una piccola folla di sostenitori. Il ciclista di Santa Giusta era allora in forza alla gloriosa «Polisportiva Gialeto Serramanna». Un piccolo tifoso ottiene di essere preso in braccio dal nostro campione.

Spiridione

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Giovanni Garau

Giovanni Garau, di Santa Giusta, uno dei migliori ciclisti Sardi di sempre. Dopo una splendida carriera tra i dilettanti, costellata d’innumerevoli vittorie e titoli, complice Francesco Pretti, stacca la tessera da professionista con l’Audace di Cagliari, tra le cui fila corre nel 1959 e nel ’60. Nel 1961 è richiesto e tesserato dalla Vov, l’anno successivo passa alla Ignis – Moschettieri d’Italia. Il 1963 lo vede partecipare alla stagione agonistica con indosso la maglia della Springoil, mentre nel ’64 corre per la Salvarani. Il 1965 è l’ultimo anno tra i prò e partecipa tra gli individuali e con la Libertas Lazio. Ha corso con i più altisonanti nomi del ciclismo mondiale e, seppure penalizzato da un carattere, a detta dei critici dell’epoca, eccessivamente orgoglioso, e dal compito da svolgere in corsa di dar manforte ai vari capitani piuttosto che alla ricerca del risultato personale, è riuscito a togliersi importanti soddisfazioni, tra le quali ricordiamo il 3° posto a Pistoia, alle spalle di Renzo Fontana e Carlo Guargaglini e il 3° posto alla Coppa Bernocchi, dietro Pierino Baffi e Nino Defilippis.

Giovanni Garau

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Marco Spanu

Marco Spanu, classe 1984, è un giovane saltatore dell’Atletica Oristano. La prima delle due foto che presentiamo è stata scattata il 21 luglio 2007 e mostra il tentativo, riuscito, di superare la alla quota di 2,00 metri durante l’edizione del Meeting Terrasarda a Olbia.

Marco Spanu al Terrasarda 2007

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La seconda foto si riferisce ad un salto effettuato nell’impianto sportivo del Campo Coni di Oristano.

Salto di Marco Spanu

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Marco Bifulco

Una foto scattata, nel 1978, nel campo cross di Siamaggiore, a pochi chilometri da Oristano, mostra in azione Marco Bifulco sulla Aprilia MX125.

Marco Bifulco

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Alberto Carta

Ecco la dimostrazione che con la volontà si può fare (quasi) tutto. Alberto Carta, infatti, pur di fare la Via Ferrata del Cabirol che percorre le alte falesie costiere del promontorio calcareo di Capo Caccia, ad Alghero, a circa 200 metri sopra il livello del mare, ha superato la sua fobia del vuoto.

Alberto Carta

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Franco Corda

1968. La premiazione del campione sardo su strada, categoria allievi, Franco Corda. La foto è stata scattata a Berchidda, nella provincia di Olbia-Tempio. Franco Corda viene premiato dal Cavalier Mallus, presidente regionale della Federazione Nazionale di Ciclismo.

Franco Corda

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Giancarlo Meloni

Una bella foto scattata al campo Coni di Oristano agli inizi degli anni ottanta fissa il movimento in corsa di Giancarlo Meloni, velocista dell’Atletica Oristanese.

Giancarlo Meloni

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Stefano Loddo

Stefano Loddo, atleta oristanese nato il 28 ottobre 1983, è cresciuto atleticamente nel Circolo Nautico Oristano con il quale ha vinto diversi titoli regionali e nazionali. Entrato meritatamente nel giro della nazionale italiana di Canoa ha partecipato alla Coppa del Mondo a Zagabria, in Croazia) nel 2003. Tutto il suo curriculum sportivo è disponibile all’indirizzo web

(http://www.azzurrisardegna.it/index.php?option=com_alberghi&task=detail&Itemid=&id=83)

Stefano Loddo

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Riccardo Atzori · Oristano 2001

Una bella immagine realizzata il 6 novembre 2001 durante il derby di prima categoria al campo comunale di Oristano tra la Tharros Calcio e il Latte Arborea. La foto ritrare un bellissimo gesto tecnico del portiere dell’Arborea Riccardo Atzori che, con un grande colpo di reni, tolse una punizione diretta all’incrocio dei pali calciata dal biancorosso Sandrino Isu. Per la cronaca la partita terminò con il risultato di 1 a 0 per la Tharros, con un gol dello stessu Isu. Da sinistra si riconoscono Marco Giacinto, Augusto Vettore, Giorgio Ferraro, Riccardo Atzori, Giorgio Vacca, Luciano Mautone. La Tharros conquistò la promozione alla categoria superiore e il Latte Arborea si piazzò in seconda posizione.

Riccardo Atzori

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Mario Luperi · Oristano 1974

Libertas Oristanese stagione 1974/75, Mario Luperi schiaccia a canestro sotto gli occhi dei compagni di squadra.

Mario Luperi è un affermato basso in Italia e nel mondo… queste che riportiamo sono alcune righe presenti nel sito web www.ateliermusicale.it/ArtistMain.aspx?ArtistCode=Luperi_Mario

Nasce ad Oristano, dopo aver compiuto gli studi classici, frequenta i Conservatori di Cagliari e Verona. Diplomato all’Accademia Chigiana di Siena ed a quella Virgiliana di Mantova, vince i concorsi “Ettore Bastianini” a Siena e “Voci Verdiane” a Busseto.

Il 1977 segna l’inizio della sua carriera con l’inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino dove è interprete del Gran Sacerdote di Belo nel Nabucco diretto dal M.° Riccardo Muti.

Tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta calca i palcoscenici dei maggiori teatri italiani ed esteri, fra cui il Teatro alla Scala di Milano, dove interpreta l’Imperatore nel Rossignol di Stravinskij, Simone in Gianni Schicchi, Plutone nell’Orfeo di L. Rossi. In seguito è interprete de La Clemenza di Tito (Publio), la Donna Serpente di Casella e il Console di Menotti sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo…

e questo è uno dei video presenti sul sito web You Tube: http://www.youtube.com/watch?v=i-SHmHike6o

Mario Luperi

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