Direttamente dal racconto di Paolo Marras
Ci sono luoghi della nostra isola che suscitano stupore e meraviglia agli occhi dell’escursionista; a volte è un sito archeologico, a volte è un bosco, a volte un monumento naturale.
In questa categoria uno dei più spettacolari è, senza dubbio, il monolite granitico che i millenni hanno modellato fino a dargli la forma di una donna che indossa l’abito tradizionale sardo e che è conosciuto come Sa Crabarissa.
Decidiamo di cominciare la nostra escursione dal paese di Nughedu Santa Vittoria verso est; dopo qualche chilometro d’asfalto ci dirigiamo verso l’oasi naturalistica di Assai, poco meno di mille ettari di lecci e di sughere attraversati da una rete di sentieri che ne garantiscono la fruibilità. I continui saliscendi sono addolciti dagli splendidi scenari naturali che scorrono attorno a noi.
Dopo una breve pausa alla fonte di “Su Fustiarbu” e qualche foto al vicino pinnetto ricomincia la pedalata verso Borta Melone e Sa Crabarissa; si sconfina in territorio di Neoneli e successivamente di Austis: ormai siamo vicini al punto centrale dell’escursione.
Trovarsi al cospetto di uno spettacolo come quello offerto da Sa Crabarissa suscita emozione, stupore nel momento in cui si realizza che ciò che si vede è stato creato dal caos e dagli elementi naturali, che si tratta di un tesoro unico e prezioso da tutelare perché tutti ne possano godere.
Il rientro a Nughedu esige il suo tributo di sudore e fatica costringendoci talvolta a scendere dalla bike e proseguire la salita a piedi, la stanchezza comincia a farsi sentire sulle gambe, ma la meta è vicina; finalmente inizia la discesa verso il meritato riposo, dentro le auto parcheggiate ci attendono indumenti caldi, cibo e birra e chiacchiere: c’è già da pensare alla prossima escursione.
P.S.: la leggenda della ragazza di pietra la potete leggere qui; il racconto di una precedente escursione è leggibile a questo link.
N.B.: lungo il percorso di avvicinamento all’abitato di Nughedu Santa Vittoria è possibile effettuare qualche digressione di interesse archeologico: alla periferia del paese si trova la necropoli di Arzolas de goi, di cui una caratterizzata, al suo interno, da una protome taurina scolpita sulla parete rocciosa; in territorio di Sorradile segnalo la necropoli di Prunittu e l’area archeologica di Su Monte; Infine la zona attorno al lago Omodeo è stata percorsa da vari cammini religiosi che possono essere consultati on line.