Archivio mensile:Dicembre 2008

Derby Bar dello Sport-San Marco · Cabras 2008

21 dicembre 2008, una data particolore per il calcio a Cabras, a pochi chilometri da Oristano. Va in scena il derby lagunare fra le squadre del Bar dello Sport, allenata da Mario Mele, e la San Marco da Domenico Concu. Le squadre partecipano nella stagione 2008-2009 al campionato di terza categoria. Al centro della foto, insieme al gruppo dei giocatori e dirigenti delle due squadre, con la divisa gialla l’arbitro della partita Mauro Gabbrielli.

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Maglia giallo-nero per la squadra del Bar dello Sport.

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La squadra della San Marco con il completino nero a bande rosse.

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SAAB Terralba Basket Cadetti · 1998-1999

La Scuola Avviamento ed Addestramento al Basket di Terralba nasce a metà degli anni 0ttanta… La storia è ben raccontata nel sito ufficiale www.terralbasket.it. Nella foto la squadra Cadetti Maschile nella stagione 1998/99, formata da ragazzi nati dal 1982 al 1984.

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In alto da sinistra

Marco Tiddia (pivot), Riccardo Aramu (pivot/ala), Alessio Spada (guardia), Paolo Alberto Loi (guardia), Giuseppe Angius (guardia/play), Paolo Porcu (coach)

In basso da sinistra

Marcello Pinna (guardia), Michele Picchedda (guardia), Matteo Floris (play), Daniele Aramu (guardia), Nicola Vincis (guardia/play), Atzori Nicola (pivot/ala), Fabio Lobina (play)

Ales Calcio 1983-1984

I giovani calciatori dell’Ales Calcio nella stagione 1983-1984.

In piedi da sinistra

Paolo Casu, Aldo Scintu, Paolo Sardu, Roberto Porcella, Maurizio Manias, Gianfranco Rosas

Accosciati da sinistra

Lorenzo Porta, Maurizio Cau, Enrico Setzu, Ignazio Ibba, Antonello Mereu

Flore, Porcheddu, Martani… e la moto a tre

Direttamente da racconto di uno dei protagonisti, Roberto Martani

Cagliari. Era il 1984, e noi giovani universitari ci abbiamo tentato ma non abbiamo avuto successo… Non ci hanno omologato il mezzo. Pur contro la nostra volontà abbiamo dovuto intraprendere altre strade sportive, sicuramente con maggiori soddisfazioni.

Flore, Porcheddu, Martani

Da sinistra

Graziano Flore, Roberto Porcheddu, Roberto Martani

Enrico Frau

Direttamente dal racconto di Gianfranco Atzori

Enrico Frau era un atleta della S.G.Tharros.
Un valoroso atleta, duttile, capace di eccellere in diverse discipline. Come altri suoi compagni, del resto, dato che Oristano disponeva in quel tempo di atleti molto forti e in grado di ben figurare  ai massimi livelli.
Frau era una bella persona, pulita, una straordinaria figura di sportivo. Io che ho avuto la fortuna di conoscerlo, gestore di un negozio di scarpe all’ingresso di Via Dritta da piazza Roma, sulla sinistra, lo ricordo con molto piacere, depositario di valori morali e sportivi che sono difficili da riscontrare nel nostro tempo.
Immaginarlo oggi nell’era mediatica sarebbe stato sicuramente un personaggio. «Le nostre esibizioni – raccontava nel corso di una intervista alla nascente Oristano TV – erano sempre seguite da un grande pubblico che, quando gareggiavamo a Oristano, arrivava da tutto il circondario».
Pazzo per l’atletica, Frau non si risparmiava neanche durante gli allenamenti al campo Tharros e talvolta non disdegnava qualche numero fuori programma. Come quello di volare con l’asta da una parte all’altra di un vecchio muro in “ladrini” all’interno del campo sportivo pur senza una adeguata base di caduta ad attenuarne i rischi di infortuni.

Enrico Frau

Per evidenziare lo spirito e la lealtà sportiva che animava la gioventù del tempo, Enrico Frau citava, con ammirevole lucidità, un episodio che potremmo definire deamicisiàno.
«Ogni anno – racconta nel corso dell’intervista – per la ricorrenza della Madonna d’Itria a Oristano c’era una grande festa e si svolgevano gare di equitazione, corse in bicicletta nel circuito di San Martino e anche una seguitissima corsa podistica che io, modestamente, ho avuto l’onore di vincere più volte».
«Ma un giorno – dice – le cose si misero subito male per me. Stavamo completando il primo giro ed ero già in testa quando la rottura del laccio di una scarpa mi costrinse a fermarmi. Mentre ero inginocchiato per rimediare all’imprevisto, mi superò di slancio Lelletto Contini (colui che diventerà poi il grande pittore ed al quale è pure intitolata la Pinacoteca comunale) visibilmente imbarazzato e qualche altro. Nonostante l’impegno non riuscii a recuperare il tempo perduto e arrivai al traguardo soltanto secondo dietro all’amico e avversario».
«Sul podio Contini, con grande senso di sportività, chiese ai giudici di assegnare a me il primo premio, in pratica invertendo l’ordine d’arrivo, in quanto moralmente il vincitore ero stato io».
«La giuria però non volle sentire ragioni e fece rispettare rigorosamente il regolamento. Allora Lelletto Contini, una volta giù dal podio, abbracciandomi mi offrì il suo premio riconoscendo che senza quell’infortunio la gara l’avrei vinta io. Fu un gran bel gesto – conclude l’anziano atleta – che dovrebbe fare riflettere i giovani di oggi».