Archivio mensile:Aprile 2008

Gruppo Scout San Giuseppe · Monte Arci fine anni settanta

Andrea Atzori ha procurato le immagini, Giò Murru ci aiuta a ricordare:

Potrebbero risalire all’estate 1979, Monte Arci: si riconoscono Giò Murru. Alessandro Meli, Stefano Pippia (piccolo con gli occhiali spessi) e Giuseppe Obinu, con affianco la guida col cappellone blu. Il ricordo è un po’ vago ma un dato certo è che a cavallo di decennio cambiarono le uniformi (da grigio e beige ad azzurro, senza distinzioni tra maschi e femmine) quindi si tratta delle ultime divise vecchio stile (il calzettone in lana che poi divenne blu scuro per tutti gli scout Agesci).

Gruppo Scout San Giuseppe UNO
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Si tratta più credibilmente di un HIKE, inserito nelle giornate del Campo estivo da Monte Mola ad Acqua frida di Monte Arci, per realizzare le torrette di segnalazione.

Gruppo Scout San Giuseppe DUE

Luigi Sanna (Gigi Nerone)

Direttamente dal racconto di Paolo Vanacore:

Nato a Oristano il18 luglio 1934, Luigi Sanna, meglio conosciuto come “Gigi Nerone” per via del cognome materno (Neroni), svolse gran parte della sua carriera lavorativa come ispettore dell’alta tensione nella Ditta Edison, in Inghilterra, dove visse dal 1964 al 1973. Il suo mestiere lo portava spesso in giro per altri paesi quali l’Olanda e il Sudafrica.
Fu proprio in terra anglosassone che, nel 1966 conobbe Aurora Beltrano, che sposò nello Yorkshire il 27  agosto 1966, e dalla quale ebbe 5 figli: Elsa, Carol, Lorena, Paola e Antonello.
Paola vive a Bologna, mentre gli altri quattro si sono stabiliti ad Oristano.
Ma il suo sogno rimase sempre il ritorno in Sardegna. “Vedrai, ti porterò in America”, ripeteva alla moglie quando ancora vivevano nel continente britannico. Ma mentre Aurora pensava all’America vera e propria, per lui, l’America, la “sua” America, era sempre rappresentata dalla Sardegna. Riuscì a far ritorno nell’isola nel 1973 e, da quel momento, cominciò a dedicare la sua vita al calcio e alla pallavolo. Fu quasi un caso, tuttavia, perché, benché egli amasse tutti gli sport,  in gioventù la sua passione era il pugilato. Ma, nonostante le sue insistenze, la madre non ne volle sapere.
Mai rifiuto fu più benefico. Gigi, infatti, divenne subito dirigente di quella Città di Oristano che, negli anni ’70, furoreggiava nei campionati giovanili C.S.I.  e nella 2^ e 3^ categoria della F.I.G.C.
Nel 1982 passò alla Tharros dove prestò la sua ormai proverbiale disponibilità ed abnegazione fino al 1990, prima di occuparsi del settore pallavolo nella società San Domenico.

Gigi Nerone

Socio effettivo della S.O.M.S. (Società Operaia Mutuo Soccorso) dal 1952, dove incontrava i vecchi amici con cui soleva scambiare quattro chiacchiere o ingaggiare qualche partitina a carte.
Buongustaio e straordinario ballerino (non disdegnava mai gli spuntini in compagnia e organizzava, addirittura, feste da ballo), viene tuttora ricordato, da coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo, come una persona amabilissima e di estrema disponibilità. Dal racconto delle figlie emerge la figura di un padre severo ma di buon cuore. “Ci ha impartito tanti insegnamenti e spesso faticavamo a capire perché dedicasse molto del proprio tempo al calcio”.
Tutti i nostri amici ci invidiavano il papà”, racconta il figlio Antonello e, “soprattutto dopo la sua morte abbiamo capito quanto fosse veramente amato, soprattutto dai suo”ex allievi” che erano ancora ragazzini sotto la sua dirigenza”.
Ironia della sorte, Gigi Nerone (anche i suoi cari amano che venga ricordato con questo nome ) muore l’8 gennaio 2008, quattro giorni prima della prima “rimpatriata” che i suoi ex allievi della Città di Oristano avevano organizzato ed alla quale era stato invitato.
“La targa che gli “ex ragazzi” della Città di Oristano ci hanno offerto in sua memoria il 5 aprile scorso, rappresenta per noi un gesto estremamente gratificante”, sostiene la moglie Aurora. “L’affetto che questi ex ragazzi, ormai cinquantenni, hanno dimostrato per Gigi mi fa capire tante cose, la prima delle quali è rappresentata dall’impegno che lui profondeva per le squadre dei giovani calciatori”.
“Presto il mio aiuto per togliere i ragazzi dalla strada”, diceva con la semplicità che lo contraddistingueva. E il tempo gli ha dato ragione.

Angelo Desogus: una bicicletta, una vita

Quando  il ciclismo godeva di una forte presa popolare e ci regalava campioni come Bartali, Coppi, Gimondi, etc… Anche a Zeddiani (OR) si seguivano le gesta dei grandi campioni; è così che il giovane Angelo, seguiva gli avvenimenti e sognava di diventare uno di loro. Lo stesso entusiasmo che lo ha animato in oltre 50 anni di contatto diretto con la bicicletta diventando con la stessa quasi un tutt’uno. Una vita intera passata a pedalare da quando ha deciso di dilettarsi in questo sport che, se praticato a livello agonistico, non può essere improvvisato, ma richiede un periodo di preparazione graduato in base alle possibilità dell’atleta e un allenamento rigoroso e costante. L’incontro tra Angelo e la  bicicletta, cominciato fin dalla più tenera età, lo ha portato in decenni di corse a raggiungere numerosissimi successi impensabili. L’attività agonistica è iniziata fin dal 1957, attualmente Angelo non riesce più a contare nemmeno le gare a cui ha partecipato; e a tutt’oggi all’età di 66 anni suonati, è energico quasi come il primo giorno di corpo e di spirito.
Lo stesso racconta che, spesse volte, per non perdere l’opportunità di partecipare a una  gara, ha percorso quasi 200 Km di strada tra andata e ritorno con la sua bicicletta per recarsi nella località dove si effettuava la corsa e disputare anche la gara!

Angelo Desogus: una bicicletta, una vita

Queste le sue tappe più significative in oltre mezzo secolo di attività sportiva: i primi anni correva con i colori dell’U.S. Arborea; vinse 4 gare e per ben 9 gare arrivò secondo, battuto in volata dal campione sardo Giorgio Matteu; nel 1960 partecipò come dilettante alla Cagliari – Sassari: in fuga fin da Monastir si mantenne primo fino all’entrata di Macomer per ben 147 km, si classificò sesto in assoluto. Nel 1961 vinse ben 8 corse e il campionato sardo cronometro a squadre. Nel mese di giugno dello stesso anno la sua squadra partecipò al campionato italiano a Prato classificandosi all’undicesimo posto su 25 squadre partecipanti. Sempre nel 1961 ha rappresentato la Sardegna al campionato italiano individuale dilettanti arrivando ventesimo su oltre 100 partecipanti.

Angelo Desogus 2

I successi poi arrivano numerosissimi; un cambio di squadra alla Cannedu Ittiri, piazzandosi per ben 6 gare al primo posto e con altri ottimi piazzamenti sul podio; terzo posto al campionato sardo dilettanti dietro Manca e Murgia, campioni ciclisti dilettanti del periodo. Da veterano si contano una trentina di vittorie da cicloamatore e altrettante vittorie  del titolo di campione sardo tra strada e mountain bike.
Ma il suo amore per la bicicletta non si è limitato a viverlo solo in prima persona; il suo sogno è sempre stato quello di trasmettere ai giovani la sua passione e se gli è rimasto un cruccio è stato quello di constatare che nel nostro territorio manca la cultura della bicicletta, sia come mezzo di trasporto che come sport e per questo si è adoperato per decenni per fare in modo di abbattere gli ostacoli che ancora ne frenano l’uso.

Angelo Desogus: dal Corriere

Per circa 14 anni ha ricoperto la carica di Presidente provinciale dell’UDACE Cs.ain, associazione sportiva riconosciuta dal CONI,  che si occupa di valorizzare l’attività ciclistica a livello amatoriale e organizza ogni anno diverse manifestazioni: il giro della Provincia del Montiferru, ciclopedalate non agonistiche, gare varie di strada e mountain bike. Angelo Desogus attualmente è in carica come Presidente Onorario, per  aver fatto conoscere e promosso l’UDACE nella Provincia di Oristano.
Ad Angelo va riconosciuta una grande forza di volontà che lo ha sempre contraddistinto, uomo sportivo, capace di rinunciare a tutto per la sua bicicletta  e, per coinvolgere  la gente ad avvicinarsi a  questo sport, ha sempre cercato di promuovere questa cultura coinvolgendo giovani e meno giovani, sia nella Provincia di Oristano ed in questi ultimi anni anche nell’Ogliastra, coinvolgendo nella sua passione l’intera famiglia che lo ha sempre ampiamente sostenuto.
Non si contano le gare che Angelo ha organizzato negli ultimi decenni, mediamente cinque per anno con il contributo dell’Amministrazione comunale di Zeddiani (OR); tanti altri appuntamenti fissi per diverse comunità ed altre gare organizzate a livello provinciale con il sostegno della Provincia.
La sua passione lo ha portato a percorrere in lungo e in largo le strade della nostra isola che conosce perfettamente.
Negli anni settanta ha fondato una società ciclistica, che tutt’oggi porta il suo nome, la Angelo Desogus di Zeddiani conosciuta da tutti i ciclisti della Sardegna e oltre.

U.S. Ghilarza Primi Calci · 1997

Una foto dei giovanissimi calciatori dell’Unione Sportiva Ghilarza nel 1997.

U.S. Ghilarza Primi Calci · 1997

In piedi da sinistra

Andrea Piu, Gabriele Licheri, Sergio Madau, Davide Cossu, Claudio Sale, Nicola Flore, Alberto Sias

Accosciati da sinistra

Luca Serrau, Yunes Hamilo, Daniel Piras, Claudio Massida, Marco Cirdis, Simone Deligia

Aeden Calcio Juniores · Santa Giusta 1968

La fotografia della squadra dell’Aeden di Santa Giusta che nella stagione 1968-1969 partecipava al campionato juniores.

Aeden Calcio Juniores · Santa Giusta 1968

In piedi da sinistra

Mario Garau, Giorgio Musu, Pasqualino, Giorgio Frau, Giovannangelo Murgia, Raimondo Cadoni, Virgilio Cadoni (dirigente)

Accosciati da sinistra

· · · · ·  · · · · · , Gianfranco Mangroni, Mario Muroni, · · · · ·  Boi, Gianni Camedda

Artist Project · Campionati Regionali 2006

Domenica 23 aprile 2006. Una foto dei ballerini dell’Artist Project, con la loro istruttrice Caterina Urru, durante la partecipazione ai Campionati Regionali nel 2006, Gran Premio della Danza.

Artist Project · Campionati Regionali 2006

In piedi da sinistra

Francesca Salaris, Gabriele  · · · · · , Fiorella Nolis, Caterina Urru, Silvia Fois

In ginocchio da sinistra

Emilì Tore, Elena Urru, Camilla Angei