Tandalò · Oschiri 2022

mercoledì, 2 Febbraio 2022 alle 7:00

Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras

Da qualche parte, tra i rilievi della sub-regione del Monte Acuto, esiste un luogo lontano da tutto e da tutti; questo luogo si chiama Tandalò ed è uno dei tanti villaggi abbandonati sparsi nel territorio regionale.
Oggi questo luogo sarà la meta della nostra escursione.
L’escursione ha, come punto di partenza, l’abitato di Oschiri dove si preparano delle ottime “panadas” e dove si trova l’enigmatico sito di Santo Stefano. 

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A pochi chilometri dal paese ci fermiamo per una visita alla chiesa campestre di Nostra Signora di Othi, parrocchiale di un villaggio abitato sino al XVII secolo e di cui non restano tracce.

02 Nostra Signora di Othi

03 Nostra Signora di Othi

Come evidenziato nei link sottostanti, arrivare al villaggio non è affatto semplice in quanto, oltre a essere distante sia da Oschiri che da Buddusò (al cui territorio comunale appartiene), si devono affrontare lunghe e spesso impegnative salite che costringono a percorrere dei tratti a piedi.
L’altra faccia della medaglia è costituita da paesaggi di rara bellezza, che le parole non riescono a descrivere appieno.

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Non mancano i soliti spunti di carattere archeologico: nella foresta demaniale di Filigosu è presente la necropoli di Puttu Iscia, composta da tre piccoli gruppi di Domus de Janas.

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Siamo ormai vicini al villaggio, individuato sulle carte come “Case Tandalò”, ma prima…

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Giungiamo finalmente al villaggio, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove solo il vento e il ruscello spezzano il silenzio. 

In mancanza di fonti si fa risalire la fondazione del villaggio alla prima metà dell’800 da parte di carbonai toscani. La piccola comunità, che non godeva di una buona nomea, era composta da cento persone (circa). Le case sono abbarbicate sul costone di un colle in cima al quale sono i ruderi di un edificio destinato a scuola.

Il villaggio fu definitivamente abbandonato negli anni ’70 del secolo e solo occasionalmente riprende vita: chi ha potuto ha restaurato un’antica dimora in pietra e raggiunge l’antico abitato in occasione della festa di San Giuseppe, a cui è dedicata la piccola chiesa della borgata.

E poi ci sono quelli come noi che il fine settimana se ne vanno a cercarseli questi luoghi lontano da tutto e da tutti, perché ritrovano il gusto per l’avventura, per la (ri)scoperta di un passato che fa parte della piccola storia della nostra regione, quella delle persone che l’hanno vissuta giorno per giorno.

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Anche per abbandonare il villaggio occorre faticare: si sale ancora e nei punti dove il sole non riesce ad arrivare c’è ancora il ghiaccio a ricordarci che ci stiamo avvicinando ai proverbiali “giorni della merla”.

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Per saperne di più sui luoghi e (soprattutto) sul villaggio abbandonato consiglio la lettura dei siti internet dedicati ai luoghi visitati; in particolare sul sito “Gallura Turismo” è descritto un itinerario trekking per raggiungere i luoghi ritratti nelle foto.

Le foto sono mie, di Sandro Pinna e di Lucio Deriu.

Link utili per approfondimenti:

https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/oschiri

https://www.galluraturismo.eu/itinerari-insoliti-cera-una-volta-tandalo/

https://www.sardegnaabbandonata.it/tandalo/

 

 

 

Pubblicato in Mountain Bike

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