L’insolito lunedì nel Sulcis · 2014
venerdì, 6 Giugno 2014 alle 7:00
Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras.
Ci sono luoghi, in Sardegna, che raccontano storie che non hanno bisogno di libri o di parole, ma solo di qualcuno che ascolti.
Così, in questo insolito primo lunedì di giugno mi dirigo a sud, verso una terra che di queste vecchie storie ne conosce tante quante sono le cicatrici che ne segnano la superficie, storie di uomini e donne come quelli che nel ‘39 si stabilirono a Cortoghiana, fondata per dare una casa ai minatori impegnati nella omonima miniera poco distante: da qui parte la mia escursione nel Sulcis che non conosco.
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Si comincia con una salita dolce in asfalto verso lo sterrato, dove la pendenza si accentua. Io non ho fretta, lascio passare il gruppo dei più veloci e vado su con il ritmo giusto per godermi ogni chilometro di salita attraverso la macchia mediterranea e fermarmi un attimo ad ammirare gli scenari disegnati da una natura generosa.
Tratti tecnici e single tracks si alternano a lunghe sterrate, alcune pinete offrono attimi d’ombra e nascondono ciò che resta di antichi caseggiati minerari come quelli di monte Onixeddu, tra Gonnesa e Bacu Abis, silenziose testimonianze di un passato non troppo lontano, spazi rubati alla terra madre che gli alberi restituiscono alle origini.
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Lungo le antiche vie percorse da minatori di ogni epoca si sale fino a raggiungere di miniera di San Giorgio, in località “sa sedda de is fossas”, dove sorge uno dei fabbricati più singolari del Sulcis, noto con il nome di “sa macchina beccia”.
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Dopo una lunga e gradevole discesa mi appare di fronte la nota miniera Monteponi, praticamente alla periferia di Iglesias; poco distante scorre la cosiddetta “iglesiente” che costeggio per qualche chilometro prima di attaccare una lunga salita che mi riporterà a “sa macchina beccia” e da qui al punto di partenza; lungo il percorso mi soffermo a dedicare un ultimo scatto fotografico alla miniera di Sedda Moddizzis, quindi proseguo assecondando la discesa verso Cortoghiana.
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Ci sono luoghi in Sardegna, che raccontano storie che non hanno bisogno di libri o di parole: in questo insolito lunedì di giugno io ero lì per ascoltarle.
Un doveroso ringraziamento va agli amici della Cortoghiana Bike e a tutti coloro che li hanno supportati nell’organizzare questa bella giornata all’aria aperta, una pacifica e allegra invasione di 300 e più persone che hanno risposto all’invito di una pedalata in compagnia.
Cortoghiana, lunedì 2 giugno 2014
Le due foto della partenza sono di Ornella Masala. La foto dello striscione è di Antonio Era.
Pubblicato in Mountain Bike
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